Lettera di un cameriere a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, per quest'anno volevo chiederti un contratto nazionale del lavoro completamente rinnovato per il nostro settore della ristorazione. Ho chiesto troppo? Allora se anche quest'anno dovessi mancare questa richiesta, ti propongo tre alternative.
Lettera di un cameriere a Babbo Natale

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Ho pensato che tutto sommato sono stato bravo anche quest'anno. Non ho fatto nessuna vertenza, ho segnato tutte le ore di lavoro, compresi gli straordinari che ho puntualmente regalato al mio datore di lavoro, ho evitato di sottolineare con fare passivo aggressivo gli errori che da cliente ho visto ripetutamente fare a tanti colleghi e a casa cerco di non fare una discussione ogni volta che non vengono rispettate le norme haccp.
Sono stato bravo quest'anno, proprio come l'anno scorso, eppure a Natale 2023 non ho ricevuto niente di quello che avevo chiesto, così ho pensato di avere pretese meno elevate e ridotto a 3 le proposte.

Ecco la lista dei regali, spero che tu possa accontentarmi:

Un caffè decente ovunque.

Bere caffè decenti almeno nei luoghi deputati a esserne il tempio: bar e autogrill. Possibile che in queste attività vi siano spesso dietro al bancone personale totalmente non qualificato? Sono letteralmente 5 operazioni che vengono richieste nella fase operativa: purge (o flussaggio), pulizia del portafiltro (dove andrà la polvere macinata di caffè), macinatura (che si spera avvenga on demanda, sul momento, onde evitare di avere un prodotto ossidato, pressatura (regolare e con la giusta "forza"), pulizia secondaria del portafiltro (sui bordi dove può rimanere della polvere di caffè che oltre a bruciarsi rischia di rovinare nel tempo le guarnizioni e peggio, di finire all'interno del nostro espresso.
Cinque semplici operazioni. Solo queste. Sarebbe un bel regalo se nel 2025 non dovessi imprecare ogni volta che chiedo un caffè al bar o in autogrill e vedere mancare costantemente gran parte di queste azioni.
Non ti sto nemmeno chiedendo abilità nel montare il latte o in una competenza nella gestione e manutenzione dei macchinari. Almeno la facciata però salviamola!

Ritorno alla divisa.

Vedere delle divise in sala. Come molto spesso accade quando si rompe un'abitudine con il passato, la rottura richiede poi una fase di recupero del buono che il passato aveva. Ok rottamare la vecchia figura del cameriere pinguino o del barista impomatato, ma forse non stiamo esagerando con questa libertà? Una divisa è un principio di tante cose. Intanto di pulizia, poiché si presume che si vestiranno panni puliti adibiti per il lavoro, magari tenuti in armadietto, in un ambiente sanificato (mi riferisco a quei spogliatoi luridi!). Poi c'è sicuramente l'aspetto tecnico pratico, che riguarda molto spesso anche la salute degli stessi dipendenti (vedi per esempio le calzature, a volte troppo glamour e poco adatte a stare in piedi per 6 ore di fila). Infine, last but not least, l'aspetto professionale. Perché se lavori vestito come sei arrivato a lavoro, quindi esattamente come un normale cliente, come potrà esserci una separazione tra l'ospite e il padrone di casa, tra la professione e la passione, tra chi paga e chi offre un servizio?
Un ritorno ad un minimo di formalità sarebbe un bel regalo, nella speranza che possa essere un passo verso una reale percezione del nostro lavoro come professione a tutti gli effetti e non qualcosa che può fare il primo scappato di casa preso letteralmente dalla strada.

La raccolta differenziata (un minimo!)

Non riesci a farmi trovare nessuno dei regali sopra? Il personale qualitificato non si trova per fare un buon caffè, e le divise è una spesa che adesso la maggior parte non si sente di voler fare (perché non sanno come fare con le taglie, perché aspetto questa estate per farle, perché sto facendo rifare il logo, etc...), va bene! Allora ti chiedo una cosa che non richiede investimenti, non richiede nemmeno particolari competenze tecniche dedicate: la raccolta differenziata. Non dico di pulire i contenitori di plastica prima di differenziarli, o di essere così maniacali da dividere il tappo di plastica dei cartoni di tetrapack dal restante contenitore in carta (e in parte alluminio...che in effetti ti fanno passare la voglia), ma almeno evitare quelle situazioni ancora troppo spesso nella norma di attività che sistematicamente nascondono nel sacco nero del fine settimana, in particolar modo, tutto il differenziabile immaginabile. E l'olio. Quante volte ricordare come l'olio inquina terribilmente se lasciato scorrere negli scarichi (comprese le fosse nere!).

Almeno questo di regalo me lo devi, sennò mi spieghi che faccio a fare il buono tutto l'anno? Voglio dire, se da nessuna parte avviene un rinforzo positivo, un regalo, un pensiero, chi come me quest'anno ha fatto il bravo, il professionale, l'interessato e competente, perché dovrebbe sforzarsi anche il prossimo anno nell'avere buoni propositi?

Babbo Natale, vedi di non deludermi quest'anno, sennò cambio mestiere anche io.

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