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A quattro mesi dall'entrata in vigore del nuovo Codice della strada, fortemente voluto dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, molte sono le polemiche che sono esplose. Tra le più sentite, quelle sollevate dai ristoratori che hanno immediatamente percepito un calo dei consumi di bevande alcoliche, a causa della paura – talvolta ingiustificata – che il clamore mediatico può provocare. Nessun cambio nei limiti legali, infatti, ma pene più severe per i trasgressori. Nell'articolo che segue vedremo i punti salienti di tale riforma e cercheremo di chiarire una volta per tutte quanto è possibile bere senza rischiare la propria e l'altrui sicurezza. In conclusione, un cenno all'iniziativa di Assoenologi volta a sensibilizzare circa il consumo consapevole e il contrasto agli sprechi alimentari.

I danni dell'allarmismo nel settore HoReCa
Sono passati poco più di due mesi da quando è entrato in vigore il nuovo Codice della strada promosso da Matteo Salvini e, tra le polemiche, molte sono le preoccupazioni che aleggiano nel settore HoReCa, in particolar modo per quel che riguarda il consumo di vino e bevande alcoliche in genere. Le nuove disposizioni, infatti, a causa di una comunicazione imprecisa e allarmistica, stanno provocando non pochi grattacapi ai gestori di bar e ristoranti che si vedono annullare le prenotazioni e registrare un calo sensibile nella vendita di alcolici, tra il 18 e il 20% secondo il parere di alcuni ristoratori riportato da Sky TG24.
Eppure, come sottolinea a ItaliaaTavola Luciano Sbraga, vicedirettore della FIPE, «non è cambiato nulla per i guidatori senza precedenti. Nessun allarmismo». Le novità, infatti, non vanno a modificare i limiti consentiti, ma vanno semplicemente ad inasprire le pene in caso di guida in stato di ebbrezza. Sanzioni più severe per chi supera il limite penale di 0,8 g/l e per i recidivi, categorie per le quali è prevista l'installazione obbligatoria dell'alcolock: un dispositivo che blocca l'avvio del motore se il tasso alcolemico del conducente supera lo zero. D'altra parte, tale dispositivo è già obbligatorio sui veicoli di nuova immatricolazione, a partire dallo scorso anno.
Tolleranza 0(,5!)
Fermo restando che è sempre buona norma designare un guidatore sobrio quando si consumano alcolici, oppure preferire il trasporto pubblico per spostarsi in città, quanto si può bere senza rischiare di oltrepassare il limite legale di 0,5 g/l? Difficile dare una risposta univoca e valida per tutti, perché il numero di bicchieri di vino che garantiscono di rimanere al di sotto della soglia consentita dipende da molteplici fattori quali il peso, il sesso e il metabolismo individuale. Ad esempio, un uomo di 80kg potrebbe rimanere entro i limiti anche con tre bicchieri di vino standard, consumati a stomaco pieno; soglia che, per una donna di 60kg, potrebbe essere superata con soli due bicchieri.
D'altronde, bere a stomaco vuoto favorisce l'assorbimento dell'alcol, facendo sì che basti un quantitativo decisamente inferiore perché si superino i limiti legali. C'è, poi, anche da considerare la gradazione alcolica del vino che si sta bevendo: vini con una gradazione alta, infatti, rappresentano un rischio maggiore, contemplando la possibilità di superare la soglia limite anche con un bicchiere solo. Allo stesso modo, il tempo necessario per smaltire l’alcol è variabile, dipendendo da una moltitudine di cause quali il peso, il sesso, il metabolismo e la quantità consumata. In termini generali, il nostro organismo elimina circa 0,1-0,2 g/L di alcol ogni ora, che significherebbe un'ora-un'ora e mezza di tempo circa per metabolizzare un bicchiere di vino.

Dopo la doggy bag, arriva la wine bag
In risposta alle preoccupazioni di produttori e consumatori, Assoenologi si fa promotrice del progetto "Portami a casa". Per farla breve, si tratta di un'iniziativa che incentiva i ristoratori a proporre al cliente di portarsi via il vino non consumato, con la duplice finalità di contrastare gli sprechi e di promuovere la sicurezza stradale, rassicurando i conducenti preoccupati per le nuove norme. Ma in cosa consiste, esattamente, "Portami a casa"? Il progetto, così come si legge sulla pagina web dell'associazione, è riassumibile in tre punti:
- I produttori di vino, assieme alle bottiglie, forniranno anche delle apposite shopper, personalizzate con il proprio brand e con lo slogan "Portami a casa", così da permettere ai clienti di trasportare la bottiglia in sicurezza.
- Il ristoratore, per parte sua, proporrà ai propri ospiti di portarsi a casa le bottiglie che non sono state terminate, fornendo la wine bag brandizzata.
- Il cliente, una volta a casa, potrà così godersi il vino, scongiurando parimenti rischi per la patente e sprechi inutili.
Tale iniziativa, da un lato, mira ad incentivare il consumo moderato e consapevole di alcolici senza privare, dall'altro lato, i consumatori della piacevolezza di un bicchiere di vino. Il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha, inoltre, aggiunto che «l’iniziativa rappresenta anche un’opportunità per i produttori di rafforzare il legame con i consumatori, offrendo un servizio aggiuntivo che valorizza il marchio. Allo stesso tempo, i ristoratori e i vari gestori di locali possono contribuire attivamente alla sicurezza stradale, migliorando l’esperienza complessiva del cliente».