4 startup che stanno rivoluzionando l'HoReCa [parte 2]

Torniamo a parlare di HoReCa 5.0, concentrandoci sull'ambito food tech e innovazioni alimentari. Nell'articolo, scopriremo 4 startup che stanno ridefinendo il nostro concetto di "cibo", lavorando per un futuro più sostenibile e rispettoso.
Startup foodtech che stanno rivoluzionando l'HoReCa. Ristorazione 5.0

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Dopo aver parlato delle startup che stanno realizzando la quinta rivoluzione industriale della ristorazione nota come HoReCa 5.0, torniamo nuovamente sul tema. Non solo intelligenza artificiale e modelli di business sostenibili, ma anche innovazione alimentare, perseguendo il duplice obiettivo di ridurre l'impatto ambientale dell'industria del food e creare cibi più sostenibili e salutari. Oggi, le startup del food tech stanno ridefinendo il concetto stesso di cibo, grazie alla messa a punto di tecnologie innovative e rivoluzionarie che, solo fino a qualche anno fa, sarebbero sembrate fantascientifiche. Dalla stampa 3D di carne vegetale alla produzione di miele senza api fino alla produzione di "proteine solari", le aziende di cui parleremo sono accomunate dal desiderio di affrontare le sfide odierne (sostenibilità, salute e sicurezza alimentare) proponendo soluzioni all'avanguardia.
Carne stampata in 3D, carne plant-based, food tech e innovazione.

1. Novameat – la carne vegetale stampata in 3D

Fondata nel 2018, a Barcellona, dal bioingegnere italiano Giuseppe Scionti, Novameat ha sviluppato una tecnologia proprietaria – detta MicroForce – grazie alla quale riescono a realizzare carne vegetale su scala industriale, nel pieno rispetto di rigorosi standard qualitativi. La tecnica di stampa 3D che utilizzano, rispetto alla produzione di carne tradizionale, consente di ridurre notevolmente l'impatto ambientale, utilizzando ben il 95% di acqua in meno. A partire da ingredienti quali farina di piselli gialli, olio di girasole ed estratti di alghe, l'azienda ha prodotto straccetti di manzo, straccetti di pollo, salame di tacchino e filetti di pollo che, ad oggi, vengono distribuiti in Spagna, Inghilterra e Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo).

Nel 2024, Novameat ha raccolto 17,4 milioni di euro in un round di finanziamento guidato da Sofinnova Partners e Forbion, con l'obiettivo di espandere la propria capacità produttiva e conquistare i mercati internazionali. Con il finanziamento, l’azienda vuole contribuire a una transizione alimentare veloce e che accompagni le persone verso nuove abitudini alimentari. Un boost considerevole, con il quale Novameat potrà – inoltre – accelerare la ricerca e lo sviluppo di nuovi alimenti, così da offrire soluzioni plant-based sempre più accessibili e di qualità al maggior numero di persone possibili.

2. MeliBio – Il miele senza api

La startup californiana MeliBio, fondata nel 2020 da Darko Mandich e Aaron Schaller, ha sviluppato un miele prodotto senza l'intervento delle api, servendosi e della fermentazione di precisione e delle food science, così da ottenere un prodotto del tutto identico al miele, per consistenza, sapore e composizione molecolare. I due co-founder, consapevoli della necessità di un approccio sostenibile e più rispettoso nei confronti della produzione di miele, sono così riusciti nella titanica impresa di produrre miele – indistinguibile da quello a cui siamo abituati – in maniera sostenibile e senz'alcun impatto sulle api.

Il prodotto, commercializzato con il marchio Mellody, è già disponibile in Austria e Svizzera nei punti vendita ALDI, e si prevede quanto prima un'espansione in altri mercati europei. MeliBio ha già raccolto 5,7 milioni di dollari in finanziamenti e sta collaborando con diverse aziende alimentari per integrare il suo miele vegano in vari prodotti. Il sogno di MeliBio – come si legge sul loro sito – è quello di costruire un mondo in cui esseri umani e api convivano in armonia, sfruttando competenze scientifiche e tecnologie alimentari innovative per limitare al massimo la nostra impronta ecologica.

Promyc®: le micoproteine grezze di Mycorena.

3. Promyc® – L'alternativa fungina alle proteine animali

Con sede a Göteborg, Svezia, l'ex Mycorena (ora di proprietà di Naplasol) è una foodtech fondata nel 2017 che sviluppa proteine alternative a base di funghi. Il suo prodotto di punta, Promyc®, è un ingrediente versatile che può essere utilizzato in diversi prodotti, come sostituto della carne o del pesce. Le micoproteine così ottenute, offrono vantaggi ambientali significativi, richiedendo meno risorse rispetto alla produzione di carne tradizionale e contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra.

La startup, nel 2022, ha ampliato il suo centro di innovazione, diventando il più grande impianto dimostrativo di micoproteine in Europa. Grazie alla partnership con un colosso come Tetra Pak, hanno avviato a Falkenberg, in Svezia, un impianto rivoluzionario per la produzione di proteine alternative, mettendo a punto un'innovativa tecnica di fermentazione, con la quale stanno ottenendo grandi risultati. Alltre collaborazioni di rilievo, quali quelle con Revo Foods e ICA Gruppen, testimoniano l'impatto crescente di Promyc nel settore delle proteine alternative.

4. Solar Foods – Le proteine dall'aria

La finlandese Solar Foods ha sviluppato Solein®, una proteina unicellulare prodotta utilizzando energia solare, anidride carbonica e acqua, senza bisogno di terreni agricoli. Il progetto nasce dal fatto che la produzione alimentare, così come la conosciamo, dipende in toto da clima e ambiente, ​​rappresentando uno spreco sproporzionato di risorse per il nostro pianeta. Con l'obiettivo dichiarato di «liberare la Terra dal peso dell'agricoltura», il team di Solar Foods ha sviluppato un bioprocesso in grado di trasformare un singolo microrganismo, uno dei miliardi presenti in natura, in una fonte infinita di cibo commestibile grazie all'utilizzo di aria, elettricità e fermentazione.

Un processo insolito, ma «naturale come l'aria che respiriamo», con un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto alla produzione di proteine tradizionali, dal momento che richiede cento volte meno acqua e venti volte meno terra. Il risultato è una "proteina multiuso" coltivata con l'aria che respiriamo, ricca di nutrienti, che può avere lo stesso sapore e aspetto di qualsiasi altro prodotto si voglia, potendosi adattare a tutti gli alimenti, indipendentemente dalla dieta. La commercializzazione di Solein, attualmente autorizzata soltanto a Singapore, dovrebbe entrare nel mercato statunitense e in quello europeo entro l'anno corrente.

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