Terra Madre – Salone del Gusto 2024

Dal 26 al 30 settembre, il Parco Dora di Torino ha ospitato Terra Madre – Salone del Gusto, la ventennale manifestazione promossa da Slow Food. Ripercorriamo alcuni degli appuntamenti più significativi, dalla prima edizione ad oggi.
Copertina Terra Madre - Salone del Gusto 2024. We are nature

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Giunge ai suoi primi vent'anni di storia la manifestazione di punta organizzata dalla rete di Slow Food: Terra Madre – Salone del Gusto. Dal 26 al 30 settembre, il Parco Dora di Torino ha ospitato la kermesse, a cui hanno preso parte oltre 300.000 visitatori e più di 3.000 delegati provenienti da 120 Paesi. Ripercorriamo rapidamente alcuni degli appuntamenti più significativi di questo ventennale, dalla prima edizione ad oggi.

Vista aerea di Terra Madre - Salone del Gusto 2024

Un po’ di storia 

Nel 2004, dopo quattro edizioni, il Salone del Gusto organizzato da Slow Food cambia volto (e nome): nasce Terra Madre, l’incontro mondiale tra le comunità del cibo. Slow Food, assieme a Città di Torino e Regione Piemonte, danno vita a quella che sarebbe ben presto stata soprannominata “l’ONU dei contadini”, radunando ben 5000 delegati da 130 Paesi. La kermesse è un successo planetario, capace di suscitare un clamore mediatico che supera i confini nazionali e riecheggia nei cinque continenti, complice il discorso conclusivo tenuto dal Principe Carlo d’Inghilterra.

La seconda edizione, del 2006, coincide con la celebrazione dei vent'anni di Slow Food Italia e, per l'occasione, l'evento si articola sotto l'egida della fortunatissima formula del cibo “buono, pulito e giusto”, coniata da Carlo “Carlin” Petrini nell’omonimo libro uscito appena un anno prima. Saltando in avanti di qualche anno siamo nel 2014, al primo decennale di Terra Madre. Un traguardo di tutto rispetto, per il quale Slow Food decide di portare all'attenzione del grande pubblico la salvaguardia della biodiversità, portando in fiera l’Arca del Gusto, il progetto che raccoglie e segnala i cibi in via d’estinzione. Per l'appuntamento successivo, nel 2016, la manifestazione esce all'aria aperta e si svolge nel cuore di Torino, al Parco del Valentino.

Carlo "Carlin" Petrini, fondatore di Slow Food

Lockdown e Food RegenerAction

L'edizione 2020, come si può immaginare, non si è svolta nelle solite modalità, a causa delle restrizioni causate dalla diffusione del Covid-19. Il format viene così rivoluzionato e propone 205 giornate di eventi, sia fisici che digitali, organizzati dalla rete Slow Food e dai suoi partner internazionali presenti in ben 75 Paesi.

Dopo la resistenza (e la resilienza) del biennio pandemico, nel 2022 Terra Madre – Salone del Gusto torna con una forza rigenerativa senza precedenti, come emerge dal claim: RegenerAction. Il messaggio è quello di un rinnovamento radicale che può e deve partire dal cibo, attraverso un miglioramento delle pratiche agricole, dei sistemi di produzione e distribuzione, delle abitudini alimentari e di quelle di consumo. Non a caso, infatti, la location cambia, scegliendo la cornice del Parco Dora, uno spazio post-industriale dal forte valore simbolico e in linea con l'intenzione di Slow Food di diffondere la rigenerazione secondo un approccio ecosistemico e integrato, dalle aree interne alle città. 

Il claim del ventennale: We Are Nature

Dal 26 al 30 settembre scorsi, si è tenuta l'edizione 2024 di Terra Madre – Salone del Gusto, nella fortunata cornice di Parco Dora. All'interno della lettera inaugurale firmata da Papa Francesco, il pontefice riconosce la crucialità del fattore umano di chi, quotidianamente, lotta e lavora per modificare i nostri inefficienti sistemi alimentari: «voi rappresentate una biodiversità culturale che oggi va portata in salvo. Noi, tutti insieme, dobbiamo essere consapevoli che attraverso il vostro lavoro e i vostri sacrifici passa molto della sorte di questo pianeta».

Secondo Carlo “Carlin” Petrini, fondatore di Slow Food, le keyword del cambiamento devono essere: «cooperazione, dialogo, condivisione, responsabilità ed educazione alimentare». Nei vent'anni di Terra Madre, la rete di Slow Food ha portato a Torino oltre quarantamila delegati che, anche grazie alla possibilità di incontrarsi e confrontarsi che tale contesto offre, sono riusciti  ottenere risultati concreti nei loro territori di provenienza.

Per quest'anno, si è scelto il motto We are nature, a sottolineare il fatto che, se facciamo noi stessi parte della natura, qualsiasi nostra azione nel mondo ci riguarda direttamente. Come chiarisce Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia: «siamo animali tra gli animali, siamo il cibo che mangiamo e che proviene dalla terra. Il sistema alimentare dominante è incardinato sul profitto: è tempo di abbandonare questo approccio, per abbracciarne uno finalmente incardinato sulla vita».

L’edizione 2024 in numeri

L'edizione appena conclusasi, vanta numeri da record: un’area di 80.000 metri quadrati che ha ospitato 700 espositori, dall'Italia – con tutte le regioni rappresentate – e dall'estero, 180 Presìdi Slow Food (di cui ben ventotto al loro debutto), più di 300.000 visitatori e ben 3.000 delegati della rete di Terra Madre, provenienti da 120 Paesi. Durante i cinque giorni della manifestazione, sono stati organizzati oltre 1.000 eventi tra cui: 250 conferenze, 68 “Laboratori del Gusto”, 13 “Appuntamenti a Tavola”, più di 400 incontri negli spazi dei partner, delle Regioni e delle altre istituzioni presenti e circa 50 incontri organizzati dall’Università di Scienze Gastronomiche.

Terra Madre – Salone del Gusto è un'iniziativa voluta da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’edizione 2024 della più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo “buono, pulito e giusto” ha, come sempre, innescato una discussione che proseguirà nei prossimi mesi, ponendo l’accento sulla necessità di una nuova relazione con la natura attraverso al cibo.

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