Siamo Camerieri o Caporali?

SICUREZZA - NUOVO CODICE DI CONDOTTA PER BAR E LOCALI: La notizia rischiava di passare inosservata visto che è stata diramata, caso vuole, proprio durante il fine settimana, quando si sa, noi della ristorazione abbiamo altro a cui pensare.
Siamo Camerieri o Caporali?

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SICUREZZA - NUOVO CODICE DI CONDOTTA PER BAR E LOCALI.
Così più o meno tutte le testate online riportavano la notizia del Decreto Piantedosi su gli esercizi pubblici che va così a delineare le norme per l'avventore modello. (c'è scritto davvero così).

Cercherò di non fare spoiler, perché se apprendete ora la notizia vale la pena conoscere i fatti così come si sono svolti, in un crescendo di perplessità, sgomento e ancora perplessità.

Il Codice è previsto dalle "Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici", contenute in un decreto del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

L'Avventore Modello

In queste linee guida viene così definito l'"avventore modello" e ne descrive i caratteri peculiari:
- Non porta armi o droga nel locale.
- Non porta spray al peperoncino.
- Si impegna ad evitare comportamenti molesti.
- Si impegna a non abbandonare bottiglie di vetro in giro.
- Non dovrà danneggiare i dispositivi antincendi e gli arredi.
- Avrà l'obbligo di non impedire o rendere difficoltosa la fruibilità delle uscite di sicurezza.
- Non dovrà abbandonare nelle aree di pertinenza del locale e in quelle circostanti "residui, anche in vetro, delle consumazioni, e altri rifiuti in genere".
- Non rubare la donna d'altri.
- Onorare il padre e la m...
no scusate. Io ci sto provando a essere serio ma capite che non è facile.

Vabbè gli ultimi due li ho suggeriti io, ma vi assicuro che gli altri li hanno scritti sul serio. Sia chiaro, perfettamente e ovviamente d'accordo, ma qui nasce il primo di molti dubbi: è pensabile che certi comportamenti da parte di clienti molesti, avvengano perché nessuno glielo ha detto che sono sbagliati?
Tra l'altro, lo spray al peperoncino nasce come deterrente contro i malintenzionati (magari gli stessi che questo decreto vorrebbe debellare). Una donna quindi se vuole andare a divertirsi la sera deve scegliere se divertirsi ma con il rischio di non potersi difendere?

Il Titolare Caporale

Se da una parte c'è quindi l'elenco per il cliente modello, dall'altra non manca la lista delle cose da fare per il titolare, affinché da parte sua ci sia la massima collaborazione nel debellare il malvagio cliente molestatore di ordine pubblico!
Vediamo velocemente:
- Gli esercenti sono invitati a valorizzare misure di prevenzione che "scoraggiano il compimento di azioni illegali" (suppongo si riferiscano a telecamere. O a dei fossati con dei coccodrilli...)
- Mettono a disposizione delle forze di polizia "strumenti volti ad agevolare l'attività di identificazione e di rintraccio dei responsabili".
- Dovranno installare, a loro carico, sistemi di videosorveglianza che potranno anche essere affidati ad istituti di vigilanza privata, "assicurando la possibilità di riprendere le vie di accesso e le uscite di sicurezza del locale".
- Garantire "un'adeguata illuminazione delle aree in cui l'attività economica viene esercitata"
- Assicurare l'identificazione dei minori (e 'timbrarli' come avviene in molte discoteche)
- Segnalare "ogni circostanza che possa determinare turbative o riflessi negativi per l'ordine e la sicurezza pubblica"
- Individuare un "referente della sicurezza per il locale" che fungerà da punto di contatto privilegiato con le forze di polizia.
- Ripristinare lo ius primi noct...ok, ora smetto.

A questo punto della storia la notizia inizia a girare tra gli addetti ai lavori e tra le tante associazioni di categoria, la Fipe attraverso il vicepresidente vicario Aldo Cursano si dice - "Sconcertato dal contenuto del decreto e dalla modalità con cui è stato concepito. Con l'adozione di questo decreto, si spostano responsabilità di ordine pubblico, che spettano allo Stato, alle attività che svolgono un servizio per la cittadinanza" - seguono poi altre giuste contestazioni e si prospetta un incontro urgente per rivedere il decreto.

Nel frattempo però dal Viminale arriva la risposta - "Nessun obbligo, né costi aggiuntivi per operatori. Le linee guida per prevenire problemi di sicurezza nei locali pubblici forniscono indirizzi per la stipula di accordi in sede territoriale cui è possibile aderire su base volontaria, senza alcun obbligo e senza quindi nuovi costi per gli operatori".

Sospiro di sollievo.
Quindi è solo un'indicazione. Un suggerimento, niente di più. Certo viene da pensare, questi sono scomodati veramente per scriverci un decreto in cui dicono al cliente cattivo di non essere cattivo, e al ristoratore di stare attento e guardingo?

Non proprio. Perché se si va a leggere meglio la norma qualcosa c'è.
Tra le note scopriamo infatti che - "Chi adotta il Codice di condotta e le altre azioni previste dal decreto, può evitare l'automatismo della chiusura e della sospensione della licenza in caso di disordini."

Ok. Quindi se per ipotesi domani dovessero aumentare segnalazioni di disordine pubblico (basta un fine settimana dai toni "alti") e in un controllo di quattro bar di una piazza uno solo avesse accolto le linee guida, pur non avendo tutti e quattro i locali alcuna responsabilità ipotetica riguardo eventuali disordini esterni ai locali, l'unico a non essere automaticamente chiuso sarebbe quel singolo esercente aderente al "Codex Piantedosi".

C'è da ricordare però che ad oggi l’art. 100 del T.U.L.P.S. prevede che il Questore possa sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

Detta così sembra una situazione estrema.
Quel persone "pregiudicate o pericolose" può far pensare a situazioni veramente estreme che solo di rado accadono e in cui vorremmo essere provvisti di qualcosa di ben più accorto di qualche telecamera.
Ma in realtà il livello di tolleranza entro il quale può scattare il provvedimento può essere anche minore.
Ne sa qualcosa il titolare di un bar di Maserà in provincia di Padova che quest'anno ha collezionato una delle prime sospensioni di licenza per 30 giorni, dopo che tre ubriachi hanno importunato delle ragazze.

Ma se il suddetto bar avesse avuto e rispettato tutti i punti espressi nell'elenco delle cose da fare del buon titolare di bar di cui sopra, probabilmente oggi sarebbe ancora aperto.

E se ci pensate bene, da un certo punto di vista questa legge sembra comunque dare uno strumento, una via d'uscita dalla "colpa indiretta" che può ricadere su tanti ristoratori che non possono far altro che dover accettare a volte le draconiane decisioni di questori che di fronte a questioni di ordine pubblico decidono di sospendere licenze a bar che magari possono solo avere la colpa di aver dato l'ultimo drink, durante un sabato sera confusionario, ad un avventore dimostratosi poi qualche isolato più in là, molesto con delle ragazze.

Ragazze tra l'altro che se avessero potuto aver con sé uno spray urticante...però non possono portarlo dentro ai locali da adesso in poi, perché altrimenti non farebbero parte di quei avventori modello che la stessa legge predilige!

Immagino a questo punto il titolare che dovrà individuare il "referente della sicurezza per il locale" presumibilmente in un dipendente di sala e che questo, investito di questa nuova carica finirà per porsi la fatidica domanda:
"Sono Cameriere o Caporale?"

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