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Ci ho riflettuto, sul fatto che mentre per tantissimi concittadini il primo Maggio è un giorno in cui non si lavora, si sta con i propri cari e si scende in piazza a festeggiare i diritti acquisiti, quelli della ristorazione debbano invece lavorare.
Tutto sommato lo trovo giusto.
Non vedo anzi per quale motivo i lavoratori del nostro settore dovrebbero festeggiare.
Un cameriere, un cuoco, pizzaiolo, barman, barista o lavapiatti del nostro settore viene normalmente pagato di più nei giorni festivi e orari notturni?
Esiste un'effettiva crescita professionale nel nostro settore o dopo 20 anni che sei cameriere è possibile che tu sia ancora inquadrato con il quinto livello?
Esiste un pagamento minimo orario rispettato?
Di norma un full time del nostro settore è stabilito entro le 40 ore o eccezionalmente 48?
Nella ristorazione capita, magari raramente, magari non a voi, ma a molti vostri colleghi di raggiungere le 50, 60, perfino 80 ore settimanali?
E giusto per non dilungare troppo, è così raro che si venga assunti con contratti irregolari o parzialmente regolari o questa è quasi la norma mentre l'eccezione è l'assunzione in piena regola secondo CCNL?
Ultima postilla, i nostri CCNL adempiono alle necessità che hanno ENTRAMBE le parti?
Se avete risposto "NO" alla maggior parte di queste domande, capite bene che non è una provocazione l'affermazione iniziale.
Voi non siete dei lavoratori.
E a voler essere più tranchant, potremmo dire che siete una servitù che sta provando a diventare all'alba del terzo millennio, una categoria di lavoratori.
Ma non lo siete ancora.
Non ufficialmente.
Addirittura per molti di voi l'affermazione del proprio status lavorativo spesso è visto come una risposta momentanea alla domanda - "Che lavoro fai?" - perché, per esempio, il cameriere si fa per un periodo della propria vita.
Poi bisognerà cercare un lavoro vero.
"Non puoi fare il cameriere tutta la vita"
"Pensi che a 50 anni sarai ancora dietro il bancone a shakerare?"
"Se non ti fai seguire da qualcuno, un fisioterapista o un medico, non puoi stare dietro i fornelli per sempre. Le ginocchia ..."
Quindi a pensarci bene, forse non c'è nulla di cui lamentarsi se il primo maggio siete quelli che lavorano sempre mentre gli altri festeggiano i loro diritti.
Che avreste da festeggiare voi in effetti?
Il primo maggio è la festa dei lavoratori e voi non lo siete.
OK, ok, la provocazione è terminata.
Però se come me credi che tutto questo sia sbagliato e pensi che tutti i lavoratori della ristorazione dovrebbero godere della stessa considerazione e diritti degli altri, forse bisognerebbe iniziare a ragionare come se davvero lo foste, partecipando ad iniziative che vi riguardano.
L'8 e 9 Giugno ci sarà un referendum che riguarderà il mondo del lavoro su ben 4 argomenti su 5 (anche se come spiegato in questo articolo - 8 e 9 Giugno - REFERENDUM per i LAVORATORI. E noi della ristorazione? - tutti e 5 riguardano la ristorazione.
Facciamo il primo passo?