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Come avviene la digestione?
La digestione è un processo complesso che inizia nella bocca con la masticazione e la salivazione. La saliva contiene enzimi, come l'amilasi, che iniziano a scomporre gli amidi in zuccheri più semplici. Il cibo, quindi, passa nello stomaco, dove viene mescolato con succhi gastrici, tra cui l'acido cloridrico. Quest'ultimo è fondamentale per attivare gli enzimi digestivi, come la pepsina, che scompongono le proteine, e per uccidere i batteri presenti nel cibo.
Il cibo, parzialmente digerito, passa poi nell'intestino tenue, dove vengono rilasciati altri enzimi digestivi, come la lipasi, che scompone i grassi. Qui, l'intestino assorbe i nutrienti, che vengono poi trasportati al fegato per essere metabolizzati. Infine, il cibo non digerito passa nell'intestino crasso, dove viene assorbita l'acqua e vengono prodotti i prodotti di scarto, che vengono poi espulsi attraverso le feci.
L'idratazione è cruciale durante la digestione. L'acqua aiuta a sciogliere il cibo, a favorire il movimento del cibo attraverso il tratto digerente e a diluire l'acido gastrico. Un'eccessiva produzione di acido gastrico può portare a bruciore di stomaco e reflusso gastroesofageo.
Il mito dell'alcol come digestivo.
Un'idea molto diffusa è che bevande alcoliche come grappa e liquori amari aiutino la digestione. In realtà, questa convinzione è un falso mito. L'alcol, anziché aiutare la digestione, la ostacola in diversi modi, anzi, potremmo dire che ostacoli tutti i processi che abbiamo descritto prima.
Tanto per cominciare la sua presenza inibisce la produzione di enzimi digestivi come la pepsina (che ricordiamo, sono essenziali per la scomposizione delle proteine).
Questo squilibrio porta a una digestione più lenta e inefficiente, con un aumento del rischio di bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo e indigestione. Inoltre altera la permeabilità dell'intestino, rendendolo più vulnerabile all'ingresso di sostanze tossiche e interferendo con il processo di assorbimento dei nutrienti essenziali.
L'alcol è un diuretico, il che significa che aumenta la produzione di urina. Questo porta a una perdita di liquidi e minerali essenziali, aumentando il rischio di disidratazione che può aggravare i sintomi di indigestione e rallentare ulteriormente il processo digestivo.
Infine c'è il fegato che è l'organo principale responsabile del metabolismo dell'alcol. Un consumo eccessivo di alcolici può sovraccaricarlo, danneggiando le sue cellule e interferendo con la sua capacità di svolgere le sue funzioni, tra cui la produzione di bile, essenziale per la digestione dei grassi.
Nel caso poi di alcoolici come gli amari, spesso contenenti quantità di zuccheri che li rendono tutto fuorché "amari", avviene un aumento della produzione di acido gastrico che può causare bruciore di stomaco.
Cosa aiuta veramente a digerire?
Se parliamo di digestione, il primo elemento su cui bisogna basarsi sono proprio i succhi gastrici. Loro permettono in gran parte la digestione, quindi una loro abbondanza dovrebbe farci pensare a un miglioramento del processo. In realtà, come per ogni cosa in natura, vi è un equilibrio che bisogna mantenere, poiché oltre si incorre in un eccesso che può portare ad un effetto opposto (fino a veri e propri danni collaterali come la gastrite).
L'elemento che più di tutti ci aiuta in questo equilibrio è l'acqua.
L'acqua pura, a temperatura ambiente, è la migliore alleata per favorire la digestione. L'acqua contribuisce a diluire i succhi gastrici, a favorire il movimento del cibo attraverso il tratto digerente e a migliorare l'assorbimento dei nutrienti.
La base dei nostri digestivi quindi dovrebbe essere l'acqua, non l'alcool, e ad essa possiamo accompagnare sostanze che possano migliorare il processo digestivo.
Zenzero: contiene gingerol, un composto con proprietà anti-infiammatorie e antiemetiche. Aiuta a ridurre il gonfiore e il dolore addominale, e può anche aiutare a calmare la nausea. Il gingerol agisce come un antispasmodico, rilassando i muscoli dello stomaco e dell'intestino, facilitando il movimento del cibo e riducendo il gonfiore.
Menta piperita: contiene mentolo, un composto che ha proprietà rilassanti e antispasmodiche. Aiuta a calmare il mal di stomaco e la nausea. Il mentolo, inoltre, stimola la produzione di bile, un liquido prodotto dal fegato che aiuta a digerire i grassi.
Camomilla: contiene apigenina, un composto con proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Aiuta a ridurre il gonfiore e il dolore addominale, e può anche avere un effetto calmante. L'apigenina ha un effetto rilassante sui muscoli dello stomaco e dell'intestino, riducendo il gonfiore e il dolore.
Finocchio: contiene anetolo, un composto con proprietà digestive e carminative. Aiuta a ridurre il gonfiore e i gas intestinali.
Anche il bicarbonato di sodio può essere utile per la digestione. Il bicarbonato è una base che neutralizza l'acido gastrico, alleviando il bruciore di stomaco e il reflusso gastroesofageo.
Cosa non aiuta a digerire?
Ci sono diverse bevande e alimenti che possono ostacolare la digestione oltre al già citato alcool:
Caffè: contiene caffeina, un composto che stimola la produzione di acido gastrico e può causare bruciore di stomaco. La caffeina, inoltre, può irritare il tratto digestivo e accelerare il transito intestinale, portando a diarrea in alcune persone.
Zuccheri: le bevande zuccherate, come le bibite e i succhi di frutta, possono aumentare la produzione di acido gastrico e causare bruciore di stomaco.
Bevande gassate: le bevande gassate possono causare gonfiore e gas, rendendo la digestione più difficile. Le bolle di gas, inoltre, possono irritare lo stomaco e contribuire al reflusso gastroesofageo.
E le sostanze amaricanti?
Ma quindi l'amaro digestivo è una bufala? Tutte quelle pubblicità di inizio novecento che annunciavano rimedi miracolosi e promuovevano elisir dopopasto? Puro marketing?
Ni.
Come già spiegato alcool e zucchero non sono di certo alleati della digestione, così come l'aumento di succhi gastrici non è necessariamente un elemento positivo.
Certamente la funzione eupeptica di molte erbe amare, stimolando i succhi gastrici, svolgono un egregio ruolo di aperitivo, per appunto "aprire" lo stomaco e l'appetito.
Ma questo se è utile e positivo prima di un pasto non sempre può esserlo nel dopo.
Contestualmente però moltissime erbe e spezie amaricanti svolgono un ruolo positivo nella funzionalità del fegato (carciofo, cardo mariano, assenzio (artemisie) e tarassaco), contro l'indigestione, il gonfiore e la flatulenza (genziana) o contro il gonfiore dello stomaco e dell'intestino (cumino, anice e finocchio).
Il consiglio nella loro assimilazione è il giusto equilibrio e intervallo di tempo dall'assunzione, principalmente per mezzo di tisane, anche se ovviamente, modeste quantità di alcool non vanificano i benefici di queste sostanze.
Conclusione.
L'alcol, sebbene non sia un aiuto per la digestione, può essere un elemento piacevole e sociale durante i pasti. La convivialità e il piacere di condividere un buon bicchiere di vino o un drink con amici e familiari possono contribuire a rendere il pasto più piacevole e rilassante. Tuttavia, è importante ricordare che l'alcol non è un digestivo e che un consumo eccessivo può avere effetti negativi sulla salute.
La vera conclusione è un'altra però.
Perché non proponiamo tisane al posto di caffè, amari e "ammazzacaffè" di rito nei nostri locali?
Qualcuno di voi lo fa? Se si, con quale riscontro da parte della clientela?
Può essere anche un'opportunità di vendita? Persino migliore di amari e caffè?
A voi lasciamo rispondere.