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Che cos'è OCCCA? Non avete idea di quante persone me lo abbiano chiesto in questi 10 anni. E onestamente ancora oggi una risposta netta non riesco a darla.
"Come non conosci OCCCA? Ma dai sicuramente l'avrai già visto, lui è uno che difende quelli che fanno il nostro lavoro, ma fa anche i meme...ma si dai, sicuramente hai visto anche i suoi video...IL TRANSBEMMIATORE!" - ecco questo è più o meno quello che succede quando mi presentano.
In quest'ultimo anno ho collaborato con Restworld, scrivendo per loro articoli su varie tematiche e ora che andiamo in pausa per l'estate, e questo è l'ultimo che scrivo per loro, ho pensato di approfittarne per rispondere a tante di quelle domande che più volte mi sono state fatte.
1 - Ma ci fai i soldi perlomeno?
No. Nella maniera più assoluta.
Anzi.
Lavoro nella ristorazione da oltre vent'anni e in questi ultimi dieci il tempo che ho tolto alla mia professione per seguire i tanti progetti di OCCCA mi ha certamente limitato nel poter sfruttare opportunità di carriera. Devo dire però che allo stesso tempo la piccola fama ottenuta dalla pagina mi ha anche aperto porte privilegiate ogni tanto, ma lo sapete quanto me, poi sul campo bisogna saper dimostrare di valere.
Qualcosina sicuramente di "utile" l'ho incassato dai vari crowdfunding, ma per citare solo l'ultimo, quello che ha permesso di stampare il Manuale del Cliente, ecco, sappiate che solo con la seconda ristampa siamo passati a un saldo positivo, di cui per ora ho preferito non ritirare le quote che mi spettavano dalla casa editrice nella speranza di poterli investire nel successivo progetto editoriale.
2 - Ma che lavoro fai?
Nasco cameriere. Dopo la seconda stagione estiva passo in pizzeria a imparare a stendere e infornare Margherite. L'anno successivo in un laboratorio di gelateria, poi torno a fare il cameriere per i successivi 4 anni.
Nel 2017 mi ritrovo random a fare extra come cameriere, barman e pizzaiolo.
Nel 2018 mi trasferisco a Bologna dove trovo la mia strada nel mondo della miscelazione. Da 5 anni non mollo il bancone.
In tutto ciò due anni fa ho anche avuto una breve ma intensa esperienza da titolare, durante la quale ho preso in gestione con altri soci un bar/ristorante stagionale, quindi per rispondere alla tipica domanda o affermazione punitiva - "Apriti un ristorante e poi puoi parlarne!" - ecco, ho fatto anche quello.
Non ho mai lavorato come lavapiatti, ma credetemi che di bicchieri e posate ne ho lavati e asciugati quanto basta per avere un master in plongeur.
3 - E quindi adesso che fai?
Per chiudere il cerchio e dire di averle fatte tutte, da quest'anno ho aperto la partita iva e sto lavorando esclusivamente come consulente. Ho approfittato di una breve stagione estiva dell'anno scorso per andare in Naspi e poi contestualmente all'apertura della partita iva ho fatto la richiesta per avere l'intera disoccupazione anticipata.
Questo lo scrivo perché ho scoperto che moltissimi colleghi non conoscono minimamente questa possibilità che si presta sia per chi come me è intenzionato a lavorare come consulente, ma soprattutto per chi intende provare ad aprire un'attività.
Potreste persino aprire un'attività unendo più Naspi anticipate. Potenzialmente già solo in due si potrebbe partire da un tesoretto di quasi 35mila euro.
Poi chiamate a me per la consulenza e Restworld per cercare personale!
4 - Ma quindi OCCCA cosa è?
Innanzitutto è un acronimo: Ordine dei Cameriere e Cuochi alla Carta.
Eviterò di rispiegarne il significato e l'origine del nome.
Vi dirò piuttosto cosa è stata in questi 10 anni.
Per me sicuramente un grande sacrificio. I primi 3 anni fu praticamente un lavoro secondario a tempo pieno. Tutti i meme erano perlopiù originali. Il primo anno sviluppai i vari personaggi con varie linee di occcate. Già dal secondo anno con il blog, gli articoli e i primi video, il lavoro aumentò. Ma fu il terzo anno, con il lancio del primo crowdfunding, il primo vero OCCCAday in cui ognuno realizzò personalmente la propria fascia gialla e le venti puntate di MISE EN PLACE, più un palinsesto curato e organizzato di 14 post settimanali, che raggiunsi il massimo dell'impegno e dedizione.
Quando nel 2018 mi trasferii a Bologna cambiando drasticamente vita per l'ennesima volta, scelsi di dedicare maggior tempo alla mia carriera. Ebbi le mie soddisfazioni e così dopo un anno tornai a occcheggiare.
Fu così la volta del crowdfunding dei braccialetti gialli (1000 spediti in tutta Italia e nel mondo!), gli inviti alla Borsa Internazionale del Turismo per il BIT4JOB, le interviste alla RAI.
Fu in questa fase di rinascita della pagina che conobbi i ragazzi di Restworld con i quali a febbraio del 2020 decidemmo di lanciare una campagna sul burnout nella ristorazione, creando un vero e proprio dossier.
Ma come sapete, arrivò il Covid. Due anni di pausa in cui però approfittai per rimettere mano a un vecchio piccolo progetto, "Il Manuale del Cliente", ovvero, come dicevo in una puntata di MISE EN PLACE - "...il libro che non ho ancora scritto ma che un giorno scriverò!".
OCCCA è stato tutto questo e tantissimi colleghi incontrati lungo il percorso.
Non ne nomino nessuno perché vi assicuro che in 10 anni sono certo che farei torto a troppi che non riuscirei elencare.
5 - Ma se non ci fai soldi perché lo fai?
Occca nasce per uno scopo specifico. Più di uno anzi, ma di base c'è da sempre la seria, serissima intenzione di cambiare in meglio il nostro settore.
Per quanto nel mio primo decennio di esperienza avessi maturato l'idea di tante cose che andavano migliorate, nei primi anni di gestione della pagina mi resi conto di ignorare tantissimi aspetti che andavano approfonditi prima di poter pensare anche solo di proporre una minuscola rivoluzione.
Oggi sono sempre più convinto che bisogna partire dalla stesura di un nuovo contratto nazionale del lavoro per le tante figure del nostro settore. Per farlo servirebbe però prima costituire una neo associazione capace di assumere ruolo di sindacato. Un'operazione del genere, pensata per portare a dei veri risultati, richiede più o meno lo stesso sforzo che oggi sarebbe necessario per fondare un partito politico capace di concorrere alle elezioni nazionali.
Effettivamente messa così sembra impossibile, ma siamo nel 2025, e tutti in un modo o nell'altro siamo interconnessi. Non servono le infrastrutture di un tempo per autodeterminarsi ma solo un'ottima organizzazione e un progetto condiviso.
Non dico che sia facile, ma se 10 anni fa vedevo davanti a me una parete rocciosa senza interruzione di continuità, adesso vedo la montagna per quanto è immensamente grande e difficile da scalare, ma non per questo reputo impossibile raggiungere la vetta.
C'è solo un dubbio che in 10 anni ho sempre avuto e che onestamente continuo a coltivare. Chi è realmente disposto a raggiungere la vetta?
E sia chiaro, non parlo dell'onere della scalata e quindi dell'investimento di tempo e risorse necessarie.
Una ristorazione nuova, più etica, più onesta, più competente, più competitiva...è quello che vogliamo tutti? Se non tutti, quanti effettivamente la vorrebbero? Ed è possibile pensare a una ristorazione che viaggia a due velocità? Chi pensa ai ristoranti stellati come effettiva realtà che viaggia su binari paralleli, si deve rendere conto che cinquecento attività su oltre 300mila non sono una realtà parallela. Non è nemmeno un pensiero parallelo.
La ristorazione stellata è a malapena una virgola nel quadro generale della narrazione complessa del nostro settore, fatta di migliaia di anime e punti di vista, spesso molto diversi, persino in contrasto con loro.
Eppure li ho incontrati, quelli come me.
Quelli onesti, che ovunque lavorano cercano di rendere migliore non solo se stessi e il lavoro dei colleghi, ma che hanno una visione di insieme, che capiscono di fare parte di una categoria e ci tengono a far si che ovunque la nostra professione abbia maggior dignità, consapevolezza e responsabilità.
Io penso che a questi colleghi servirebbe tantissimo qualcosa che li rappresenti per queste loro qualità, che li faccia sentire parte di un insieme in cui riconoscersi e per cui valga la pena continuare a essere quei bravi professionisti che sono.
Non so se OCCCA riuscirà mai in questa impresa ma se sarà in parte riuscita a innescare in altri la volontà di provarci e riuscirci, sarà sicuramente valsa la pena aver fatto questo viaggio insieme a tutti voi fino ad ora.