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Il Ministro del Turismo Daniela Santanchè è attualmente indagata per 3 distinti casi e ci è venuto il lecito pensiero di porre un'analisi su quello che sta facendo il Ministero che più riguarda il nostro settore, a cominciare dalla nota imprenditrice che ricopre attualmente il ruolo più importante nelle decisioni strategiche che riguardano il futuro del nostro settore.
I tre casi di indagine.
Intanto analizziamo brevemente i casi che riguardano le indagini.
Uno riguarda l’accusa di falso in bilancio nella sua gestione di Visibilia Editore, società editrice che pubblica riviste settimanali e mensili tra cui Visto e Novella 2000. Secondo l'accusa avrebbe inserito nei bilanci un attivo intorno ai 3 milioni di euro che sarebbe stato in realtà inesistente.
Il secondo, forse il più vicino alle realtà vissute dagli imprenditori della ristorazione, riguarda l'uso illecito dei fondi della cosiddetta Cassa Covid, quelli che tra il 2020 e il 2022 il governo aveva messo a disposizione delle imprese costrette a non far lavorare i propri dipendenti a causa della pandemia da coronavirus. Secondo la procura Santanchè avrebbe richiesto fondi per alcuni dipendenti di Visibilia Editore, nonostante questi continuassero a lavorare nella sua azienda, ottenendo così dallo Stato decine di migliaia di euro a cui non avrebbe avuto diritto.
La terza indagine a suo carico è relativa all’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento di Ki Group, un gruppo di cui Santanché fu amministratrice tra il 2019 e il 2021 e che controllava varie aziende di prodotti biologici e di cosmesi naturale.
Il Ministro che è anche imprenditrice.
Tutti i casi che la riguardano risalgono a vicende precedenti la sua nomina.
Perché ci interessa la sua figura?
Perché oltre a essere a capo del Ministero che più ci riguarda direttamente, è stata e in parte è, imprenditrice nel settore ospitalità.
Ce lo ricordava lei stessa durante il periodo Covid quando vivendo in prima persona i problemi della pandemia sulla ristorazione, in qualità di socia del famoso stabilimento balneare Twiga, accusava l'allora governo dicendo che - “Alcune norme anti Covid, a partire da questa, sono demenziali”- aggiungendo che il problema di chi governa è “non aver lavorato mai e non avere la percezione del dramma” che si stava consumando a livello economico.
Questa sua esperienza dall'interno nel nostro settore non è cosa che può essere ignorata, perché sappiamo tutti come spesso ci siamo sentiti ignorati da chi magari in buona fede, agiva nel nostro interesse ma senza comprendere le dinamiche reali che ci riguardano.
Quali sono le proposte e posizioni del Ministro Santanchè?
Come ha saputo interpretare allora il suo ruolo istituzionale da persona addetta e informata sul mondo della ristorazione e ospitalità?
Le politiche avanzate e le proposte del Ministro Santanchè in questi quasi 2 anni di governo sono state effettivamente positive.
Tra i suoi principali slogan ricordiamo:
"Il turismo deve diventare la prima industria della nazione"
"Puntare sulla qualità e non sulla quantità"
"Destagionalizzazione"
A queste parole sono così arrivate proposte di leggi tra cui quella che va a reintepretare la tassa di soggiorno in una tassa di scopo, proporzionata alla spesa del turista e usata dai Comuni per migliorare l’offerta turistica e restituita per migliorare i servizi.
Nel 2023 durante il suo intervento a Meraviglia - Forum internazionale del Turismo a Baveno, sulla sponda del lago Maggiore, il ministro tornò più volta a rimarcare l'obiettivo di rendere ufficialmente il comparto turistico un asset fondamentale dell'economia nazionale, lavorando in modo imprescindibile su una squadra coesa che punti ad obiettivi comuni - "La sfida non è scippare il turismo alle regioni ma il tema è di coordinarci e metterci assieme".
Ecco che allora torna forte il suo slogan e tema principale ovvero la destagionalizzazione perché sempre la Santanchè ci tiene a sottolineare che il turismo - "Non può vivere solo 2 mesi l’anno ma tutto l’anno anche per stabilizzare i lavoratori del settore".
Chi sta guadagnando nel turismo italiano?
A questo punto però è lecito domandarsi, tra le idee e proposte del nostro Ministro, e la condotta indagata dell'imprenditrice, cosa dobbiamo aspettarci?
Perché è ovvio che le indagini devono procedere e decidere eventuali colpe e responsabilità, ma nell'attesa una valutazione in merito a come certe azioni politiche potrebbero realmente intaccare il nostro settore è lecito farle.
In questa valutazione un aiuto concreto ce lo ha dato l'economista Riccardo Trezzi perché a quanto pare, se è vero che - "Il turismo è il petrolio della nazione" - e attualmente il valore in termine di PIL oscilla tra il 6 e il 13% (in base all'indotto dato ovviamente dal settore prettamente ristorativo) è anche vero che gran parte di questi introiti non vengono redistribuiti ai lavoratori del settore, spesso costretti a lavorare in nero o con soldi fuori busta.

Basta guardare i prezzi degli hotel che sono aumentati del 60% dal 2012, mentre gli stipendi dei lavoratori del settore sono letteralmente immutati dal 2016 (al netto poi dell'inflazione di questi ultimi 10 anni).

Riccardo Trezzi restando in tema di inflazione pone uno sguardo al futuro e mostra come in base ai recenti accordi sui CCNL da poco rinnovati nel settore, l'aumento salariale del 13% da qui al 2027 non sarà in grado nemmeno di contenere il generale aumento del costo della vita.
Inutile poi la comparazione con gli altri stati (quello con Stati Uniti e Francia è imbarazzante!).


A leggere i dati quindi è evidente che mentre il comparto ristorativo turistico, nel complesso ha visto aumentare gli introiti negli ultimi 10 anni, i lavoratori non hanno minimamente risentito di questi benefici, pur vedendo gravare come tutti le spese, cresciute a causa dell'inflazione e dei costi generali (bollette in primis) di cui tutti siamo soggetti.
I tribunali nei prossimi mesi giudicheranno l'imprenditrice Daniela Santanchè per reati riguardanti le sue pregresse attività, ma se oggi si dovesse giudicare l'operato del Ministero riguardo il nostro settore (e ovviamente il giudizio riguarda anche gli anni precedenti al governo di cui la Santanchè è Ministro), i dati danno un verdetto abbastanza chiaro.
Parliamo continuamente di come, soprattutto da dopo il Covid, sia sempre più difficile trovare personale, in particolare durante le stagioni estive (che guarda caso vivono proprio di turismo) e di cosa sia cambiato negli ultimi 10 anni.
Si denuncia la scarsa voglia di lavorare, di fare dei sacrifici, ma i dati sembrano evidenziare in modo molto chiaro come negli ultimi 10 anni il valore di mercato del lavoro si sia completamente fermato a dispetto di quanto sia accaduto nel resto del mercato.
Forse sarebbe il caso che anche noi iniziassimo a dare un giudizio alle attività del nostro Ministero del Turismo, rendendoci conto, di quanto ne abbiamo bisogno, al di là di quanto i tribunali sentenzieranno sulla Daniela Santanchè imprenditrice, di cui invece, poco ci interessa.