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Le cucine del mondo sono in costante evoluzione, e dietro molte delle più straordinarie esperienze culinarie si celano delle talentuose chef. Che portino avanti, rinnovandoli, dei progetti familiari, che siano autodidatte o si siano formate nelle scuole più blasonate, che siano giovani imprenditrici o professioniste che detengono record da anni, queste chef lavorano instancabilmente per innovare il loro settore, impegnandosi in progetti ambiziosi che guardano alla sostenibilità e alla restituzione alla comunità.
In questo articolo, esploreremo le carriere di alcune delle migliori al mondo, chef che grazie alla loro passione e alle loro abilità hanno raggiunto traguardi straordinari, conquistando premi e riconoscimenti prestigiosi e che sono fonte di ispirazione continua per chi desidera lavorare in questo campo.
Janaína Torres, già insignita del titolo di Migliore Chef Femminile dell’America Latina nel 2023, ha conquistato quest’anno il premio 50 Best come Migliore Chef Donna del Mondo.
Centrale nella scena culinaria brasiliana, è la mente dietro A Casa do Porco, ristorante di fine dining democratico, informale e premiatissimo, classificatosi al 12º posto nella lista dei 50 Migliori Ristoranti del Mondo nel 2023. Torres non è solo chef: è un’impresaria di successo, sommelier e insegnante di samba. Da anni, al suo lavoro in cucina, affianca un impegno costante nel sociale: durante la pandemia si è attivata per offrire pasti caldi e ha mobilitato migliaia di cuochi e operatori dell’ospitalità brasiliani per ottenere un sostegno finanziario, in seguito ha collaborato con il governo per formare cuochi e cuoche delle mense scolastiche, migliorando l’alimentazione dei più giovani con l’introduzione di cibi freschi e favorendo la diffusione dell’educazione alimentare. Come detentrice del titolo di World’s Best Female Chef 2024, la sua missione è quella di portare la cucina tradizionale brasiliana sulla scena mondiale e supportare le donne nella sfida contro la cultura machista ancora diffusa nella ristorazione.
Pichaya ‘Pam’ Soontornyanakij invece è stata votata Migliore Chef dell’Asia nel 2024, appena trentaquattrenne Soontornyanakij è la mente dietro Potong a Bangkok, celebre per la sua cucina sino-tailandese progressiva.
Diplomata in giornalismo ma insignita del primo premio di cucina a soli 21 anni, studia al Culinary Institute of America e si forma con Jean-Georges Vongerichten. Tornata in patria viene notata come giudice nell’edizione tailandese di Top Chef, in seguito è la più giovane e la prima chef donna in assoluto a ricevere il premio Michelin Thailand Opening of the Year insieme a una stella Michelin per Potong. Il ristorante, aperto nel 2021, è salito rapidamente nelle classifiche internazionali grazie alla sua reinterpretazione creativa della tradizione culinaria e che costruisce un percorso gastronomico multisensoriale incredibilmente affascinante. Soontornyanakij inoltre si impegna attivamente per il futuro delle giovani chef. Insieme all’American Women’s Club of Thailand, ha istituito infatti la borsa di studio Women for Women. La vincitrice ottiene, tra le altre cose, anche uno stage di un anno presso il Potong, con incluso sostegno finanziario per costruirsi una vita in città. A tal riguardo Soontornyanakij dice “È un trampolino di lancio per la loro carriera”, dice. “Scegliamo solo una vincitrice all’anno perché vogliamo davvero che il risultato sia ottimo: vogliamo vedere questa ragazza diventare grande nel settore, in modo che un giorno possa dare forza alle generazioni più giovani“.
In Europa una delle rivelazioni del 2024 è Adejoké “Joke” Bakare fondatrice e chef di Chishuru a Londra, prima donna nera a ricevere una stella Michelin nel Regno Unito (e seconda nel mondo).
Il suo ristorante, Chishuru, celebra la cultura gastronomica dell’Africa occidentale con piatti innovativi e prezzi democratici. Bakare, nata in Nigeria, ha portato il calore della sua tradizione gastronomica nel cuore di Londra, creando un ambiente accogliente e familiare. Nominata tra le “100 donne più influenti nell’ospitalità” da Code nel 2022, selezionata come “Innovatrice dell’anno” ai GQ Food & Drink Awards 2022 ed eletta come “Chef to Watch” ai National Restaurant Awards 2023, Bakare sfida il concetto tradizionale di ‘fine dining’, puntando a una cucina estremamente ricercata ma accessibile.
Altra eccellenza europea, distintasi negli anni per il suo progetto anticonvenzionale e affascinante è la chef slovena Ana Roš.
Nata nel 1972 a Šempeter pri Gorici, nella Valle del Vipacco, da giovane, si distingue nello sci e nella danza. Dopo gli studi in Scienze Internazionali e Diplomatiche però si avvicina al mondo culinario. Il suo destino si incrocia con quello di Valter Kramar, proprietario del ristorante Hiša Franko dove Roš inizia la sua carriera culinaria. La cucina di Ana Roš riflette una fusione unica tra tradizione e innovazione, con piatti che sorprendono per i gusti audaci e l’intensità dei sapori. Utilizzando ingredienti locali e stagionali, Roš crea un’esperienza autentica che omaggia il territorio circostante e il suo ricco patrimonio. Dopo essere stata migliore chef del mondo nel 2017 per i World’s 50 Best Restaurants nel 2023 ha ottenuto con Hiša Franko, oltre la stella verde, la terza stella Michelin. Con questo risultato entra Roš a pieno diritto nell’olimpo delle chef tristellate, un gruppo ancora (troppo) ristretto ma assolutamente ben frequentato. Insieme a lei infatti troviamo professioniste che vale davvero la pena conoscere come Dominique Crenn, Anne-Sophie Pic, e l’italiana Nadia Santini.
Dominique Crenn, prima di Roš, nel 2018, era stata l’ultima donna a collezionare le tre stelle (e la prima negli Stati Uniti).
Figura straordinaria nella gastronomia mondiale, non solo per le sue abilità culinarie eccezionali, ma anche per il suo profondo impegno sociale e ambientale. Nata in Francia nel 1965, ha trasformato la sua passione per la cucina in una carriera dopo essersi trasferita negli Stati Uniti. Nel suo ristorante Atelier Crenn a San Francisco, crea piatti innovativi che celebrano la stagionalità e la sostenibilità delle materie prime. Crenn non si limita a creare esperienze gastronomiche poetiche e straordinarie, ma si impegna attivamente per promuovere pratiche alimentari etiche e responsabili. La sua sensibilità verso le materie prime si riflette non solo nei suoi piatti, ma anche nella sua attiva difesa della biodiversità.
Anne-Sophie Pic invece è la donna che detiene più stelle Michelin al mondo.
Ne vanta 3 alla Maison Pic di Valence, istituzione della cucina d’oltralpe, 2 alla Dame de Pic di Londra, altre 2 al ristorante che porta il suo nome a Losanna e 1 alla Dame de Pic di Parigi. Terza generazione di chef (lo erano anche suo nonno e suo padre) Pic è stata anche premiata come la Migliore Chef al Mondo, da World’s 50 Best Restaurants nel 2011. La sua cucina si distingue per il suo approccio aromatico, dedicato all’armonia di sapori complessi e alla presentazione di una sofisticata eleganza. Alla lunga tradizione familiare Pic affianca un impegno verso l’innovazione spronando le sue affiatate brigata a sperimentarsi ed esprimersi creativamente per non perdere mai la voglia di scoprire di nuove combinazioni sorprendenti.
Eccellenza nostrana e detentrice di tre stelle dal 1996 è Nadia Santini di “Al Pescatore”.
Miglior chef donna per i 50 Best nel 2013, Santini è un’istituzione nella cucina italiana e del mondo, definisce la sua cucina “umanistica”, grazie al suo spessore storico, sentimentale e persino antropologico. Una cucina radicata nella bassa Pianura Padana e nelle sue tradizioni, tramandata di donna in donna (Santini ha appreso il mestiere dalla madre del marito la cui famiglia gestiva quello che sarebbe diventato “Al Pescatore”). Del suo modo di cucinare Santini dice: “La mia cucina è come la vita: un infinito intreccio di antiche strade che incrociano nuovi e inaspettati sentieri. […] il valore di un cibo sta nella sua autenticità e nel desiderio crescente di qualcosa che procura un aumento del piacere a ogni assaggio”.
Rimanendo in Italia, questo è stato un anno di soddisfazioni, altre tre chef italiane infatte sono state insignite della stella Michelin. Si tratta di Aurora Mazzucchelli di Casa Mazzucchelli, Ada Stifani di Ada e Amanda Eriksson di Wood, donne che hanno creato realtà gastronomiche accattivanti e sperimentali che combinano la loro estrema professionalità con un desiderio instancabile di innovazione.
Chef che con la loro ricerca e i loro successi spronano le nuove generazioni a trovare il loro posto nelle cucine del futuro.